sabato 7 maggio 2016

Amministrazione Antonacci:è il momento di tirare le somme.

Non è stata la peggiore amministrazione di sempre, anzi in alcuni casi ha fatto scelte corraggiose, ma si è dimostrata eccessivamente incentrata sulla figura del sindaco e alla sua carriera oltre a essere stata poco avvezza ad ascoltare i cittadini.

Se fossimo al colloquio scolastico la descrizione che darei a questa amministrazione è la più classica "è capace ma non si è applica".
E' questa la mia personalissima valutazione su questi 5 anni di giunta a guida Antonacci. 
Nata tra le migliori aspettative, si è scontrata con una realtà ondivaga e a tratti poco edificante. Individuo due momenti ben precisi. 
I primi 20 mesi, dall'elezioni del maggio 2011 fino alle elezioni politiche del febbraio 2013 e i restanti due anni e mezzo.
Nel primo periodo ho assistito a un certo immobilismo sul piano politico. Il lavoro si è incentrato  in particolar modo sull' opera certamente meritoria di finanziamenti a cui però non ha seguito una logica di progettualità complessiva.  La sensazione era che si cercassero a tutti i costi medaglie da appendere al petto.
L'emblema è in quella piazza Leone XIII costata quasi 500.000 euro (1 miliardo delle vecchie lire) che probabilmente non lo ricorderete ma nasce come progetto presentato per un bando. Non sarebbe dovuto costare nulla.
A nemmeno un mese dall'insediamento, l'11 agosto il giornale di area PD Hinterland scriveva

Ammessi alla fase negoziale i progetti di riqualificazione di Piazza Leone XIII e Largo Vico Speranza

Ovviamente lo stesso giornale, come in altre occasioni come quello del museo in Conte Sabini (Nasce il Museo Conte Sabini) non ha mai poi scritto su come fossero andati a finire quei bandi o il perchè erano stati esclusi.

Per carità, amministrare è una cosa difficile e perdere un'occasione è nell'ordinaria amministrazione, ma nel caso di Piazza Leone XIII si sarebbe dovuto fare un passo indietro, ridimensionare il progetto e investire quei soldi (che provenivano da avanzi di amministrazione in virtù di sentenze in cui il comune poi si è dimostrato soccombente) o alla salvaguardia patrimoniale (oggi non abbiamo avanzi di bilanzio) o a opere ben più necessarie.
Invece si è preferita la medaglia che solo la sfortuna non ha permesso di appendere in tempi debiti per via del blocco dei lavori.
Pensiamo alla questione randagismo che abbiamo risolto in maniera raffazzonata con un affitto oneroso che ci costerà addirittura più di quello che paghiamo per la caserma dei carabinieri. 
Avremmo al contrario, potuto costruirlo a nostre spese su terreno comunale con il solo investimento iniziale. Invece da questo momento in poi dovremo uscire 72.000 euro l'anno per il canile di proprietà di una società privata.

Ma le elezioni del 2013 hanno scoperto le carte e tutto il lavoro fin a quel momento svolto aveva un obiettivo ben preciso, il raggiungimento parlamentare del nostro sindaco. Sia chiaro io credo che la politica sia un lavoro come un altro (al di là di certe ipocrisie) e merita le ambizioni e capacità necessarie, ma non a spese di una cittadinanza.
Il sindaco lo ha dimostrato con la sua reticenza nel confermare fino all'ultimo (anzi negandolo) che il suo volo al senato avrebbe significato elezioni anticipate

I costituzionalisti avevano ragione. Antonacci l'ha ammesso. 

Ed è  questo evento che evidentemente  ha svegliato parte della maggioranza fino a quel momento utile solo ad alzare la mano in consiglio.
E' dal 2013 che sono evidenti scelte più difficile e politicamente più complesse. Pensiamo alla raccolta differenziata. Cambiare certe abitudini è cosa assai difficile e la scelta di implementare il porta a porta (in verità il bando fu del commissario) è sicuramente una strada che nel breve non paga politicamente. Notare che tutto è partito nel maggio 2014. Tuttavia oggi vantiamo il 65% di raccolta differenziata. Certo, abbiamo ancora il non piccolo problema dei rifiuti nelle campagne. Ma sarebbe disonesto  non tener conto delle esigue unità disponibilei per il controllo del territorio.

Notizie più recenti sono quelle della pista ciclabile. Sorvolando sugli aspetti tecnici e amministrativi, è la scelta politica che in questo contesto mi interessa. Quella delle piste ciclabili è sicuramente una scelta di campo ben precisa ed è evidente quanto politicamente ha danneggiato questa giunta. Va dato atto del coraggio dimostrato. Anche nel caso dell'opera perfetta, un pezzo della popolazione si sarebbe contrariata in quanto una pista cittadina non ha senso se non danneggia il traffico veicolare.

Non va sottaciuta una carenza di "soldati" per poter amministrare. Adelfia ha un organico sottodimensionato ( e lo dico da mangia dipendenti pubblici) e come tutta la PA ha un problema anche di qualità del lavoro fornito ( non brilliamo come nazione per efficienza dei servizi)

Sul piano più propriamente tecnico e amministrativo il mio blog vi ha sempre scritto il proprio punto vista. Ho contestato l'abuso degli affidamenti diretti o delle consulenze esterne, della ricerca spasmodica di finanziamenti cercando di arraccattare finanziamenti ma senza un progetto economico e politico di base

La stessa questione della SAPA da questa giunta non è mai stata affrontata se non dopo l'inncendio del 2012. Adelfia già dal 2010 aveva ricevuto dei finanziamenti grazie al commissario e la gara d'appalto era stata pure indetta e scaduta, ma il tutto era rimasto dormiente. Solo un evento eccezionale ha svegliato la burocrazia adelfiese.

Ed ecco la cristalizzazione definitiva e il mio giudizio complessivo che la vicenda SAPA ben raffigura.
E' mancato un disegno di fondo per il paese. Si è proceduto per eventi eccezionali senza una reale programmazione
 L'avventura della giunta Antonacci si sarebbe dovuta concludere nel febbraio 2013. Ma il risultato del M5S al 25% impossibile da pronosticare fino a qualche mese prima, ha sconvolto tutti i piani.

Il resto è cronaca. E la solitudine in cui era immerso il palco sindaco uscente ne rappresenta bene il pensiero della cittadinanza

Antonio Di Gilio
 



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