mercoledì 10 maggio 2017

Bilancio comunale: andare oltre i numeri. Le scelte politiche. Oneri di urbanizzazione

Ogni anno, Adelfia on-line rende pubblici i bilanci comunali, anche nei tempi in cui i comuni non erano obbligati a riportarlo sui loro siti, cercando di spiegare variazioni e limitandosi a indicare, il più oggettivamente possibile quello che accade nell'amministrazione.

Se la matematica non è un'opinione, ben più difficile è dare valutazioni politiche che evidentemente non sono oggettive, ma seguono il punto di vista di chi scrive.
Ho pertanto deciso di aiutare il lettore con i futuri post a individuare tra i meandri delle norme e dei codici,quali sono le scelte politiche che vengono fatte. E' giusto il caso di sottolineare che una scelta politica è legittima, ma il lettore di oggi, elettore domani deve essere cosciente su quali scelte politiche vengono effettuate (senza nè elogiare nè demonizzare ciò).
Oggi parliamo di oneri di urbanizzazione secondaria e delle scelte politiche possibili. Adelfia on-line già se ne è occupata in precedente post durante l'amministrazione Antonacci.

Santo obolo, Adelfia paga

Cosa sono gli oneri di urbanizzazione secondaria? Detto in parole semplici, ogni volta che un cittadino si appresta ad edificare una struttura o a ristrutturarla, versa al Comune una serie di tasse, tra cui gli oneri per l'urbanizzazione primaria e secondaria. I primi sono legati a quei servizi per il funzionamento della struttura: dall'allacciamento alla rete fognaria a quello alla rete elettrica. Sono invece opere di urbanizzazione secondaria i servizi sociali indispensabili per una comunità: dagli asili nido ai mercati, dalle scuole agli uffici comunali, passando appunto per le chiese e gli edifici di culto. 

Gli oneri per l'edilizia sono una delle principali fonti di entrata per gli Enti Locali, che però devono dividere con gli enti religiosi.
I comuni sono obbligati a versare questi importi risalenti al concordato del 1985?
Su questo punto si è espresso il TAR della Toscana, con Sentenza n. 4082 del 4/10/2004 (link).


La Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro aveva fatto ricorso al TAR poiché il Comune di Civitella in Val di Chiana le aveva negato la devoluzione della quota degli oneri.
Il TAR si è pronunciato a favore del Comune rigettando il ricorso, in quanto:
- Il vincolo di destinazione dei proventi edilizi è stato abrogato dal D.Lgs. n. 380/2001;
- L'art. 5 della Legge n. 121/1985 non fissa un obbligo di finanziamento;
- Il sistema di finanziamento dell’edilizia di culto è oggi rifluito nel nuovo sistema finanziario di cui all’art. 47 della legge n. 222 del 20 maggio 1985, e cioè nella quota dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche liquidata sulla base delle dichiarazioni annuali dei contribuenti;



Sulla base di ciò, i Comuni non sono obbligati a versare queste somme alle DiocesiSomme che non sono neanche dovute alla Chiesa Cattolica, che gode già dell'Otto per mille.

Anche l'attuale amministrazione si è allineato alle scelte politiche di quella di Antonacci e ha deciso di versare 6.000,00 in favore della diocesi come da deliberazione del consiglio comunale n.22/2017.
Questi 6.000 euro si sarebbero potuti utilizzare anche per altri capitoli (manutenzione stradale, manutenzione scuole ecc), ma si è deciso di destinarli alla diocesi che potrà utilizzarli in maniera autonoma e non necessariamente per il territorio adelfiese.
Come ho già sottolineato è una scelta politica e va rispettata in quanto tale. L'elettore ha il diritto di sapere e fare le proprie valutazioni

Antonio Di Gilio

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